I santi patroni della Diocesi

Nella Roma antica poteva accadere che  un cittadino libero e di una certa elevatezza sociale, di norma un patrizio, instaurasse con un altro cittadino libero ma di ceto inferiore un rapporto di tutela e protezione. Tale rapporto definiva il superiore Patronus e l’inferiore cliens. In analogia a questa tradizione sociale e forse anche alla più antica credenza pagana del “genius loci”, ovvero l’idea che alcuni luoghi fossero abitati e custoditi da particolari divinità locali, si sviluppò fin dalle origini del cristianesimo la tradizione di eleggere alcuni Santi, in special modo i martiri e i fondatori di alcune comunità, come Patroni e dunque protettori dei paesi o borghi o alle volte anche di alcune categorie di persone.

La nostra diocesi, che è il risultato della progressiva aggregazione di realtà ecclesiali antichissime, ha una nutritissima schiera di Patroni e compatroni, a cui sono intitolate chiese, santuari e cappelle rurali. Si tratta alle volte dei Santi maggiori della Chiesa: Apostoli, Evangelisti, Martiri. Numerose le chiese intitolate alla Santa Madre di Dio, Maria, venerata sotto i suoi diversi titoli, come pure con alcuni riferimenti toponomastici. In altri casi si ricorda il transito o l’attività di predicazione di alcune grandi figure, vedi San Francesco D’Assisi o San Paolo della Croce. In alcuni casi i Patroni in questione sono dei Santi locali vissuti nelle nostre terre, che ne furono i pastori, o che qui  furono martirizzati e di cui si conservano il corpo o alcune reliquie. Di questi ultimi abbiamo raccolto in questa pagina alcune informazioni.