L'Archivio Storico della Diocesi di Civita Castellana (ASDCC) è un istituto di conservazione che raccoglie il materiale documentario prodotto dagli enti ecclesiastici (curie diocesane, capitoli, vicarie foranee, parrocchie, confraternite, movimenti ecclesiali, ecc.) dell'attuale Diocesi di Civita Castellana. Al suo interno sono anche conservati archivi personali e di famiglia che hanno una notevole rilevanza per le vicende della Chiesa locale e per la storia del territorio.

È stato istituito nel 1998 dal vescovo del tempo, Mons. Divo Zadi, e come sede gli è stato assegnato l'ex Palazzo Vescovile di Nepi (VT), restaurato con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana. Da quella data l'ASDCC ha iniziato la raccolta dei fondi documentari ecclesiastici del territorio diocesano, con l'obiettivo di concentrare, a scopo di salvaguardia, valorizzazione e fruizione, l'intero patrimonio archivistico prodotto dalla Chiesa che è in Civita Castellana. La sede è stata ufficialmente inaugurata dallo stesso Mons. Zadi il 19 ottobre 2002. Con decreto del MiBCT del 2003 l’Istituto è stato riconosciuto di rilevanza storica e culturale nazionale.

Il materiale documentario conservato, e in continuo incremento, ammonta a diverse migliaia di faldoni e registri sistemati ordinatamente in scaffali chiamati a custodire le "carte" di sette secoli di storia. In dodici stanze si trovano atti, registri, carteggi che raccontano le vicende religiose, pastorali e politiche di quattro antiche diocesi aggregate dal 1986 alla nuova Diocesi di Civita Castellana. Si tratta di Nepi, Sutri, Civita Castellana e Orte che, nella parte dell’attuale Lazio chiamata Tuscia, sono state crocevia di tante vicende che hanno segnato la storia dello Stato Ecclesiastico e le vicende della Chiesa locale e Universale. Tutto questo materiale è disponibile alla consultazione degli utenti nell’orario di apertura al pubblico.

L'ASDCC è anche un centro di formazione e didattico per gli studenti di varie università e istituti.