Progetto "Mosaico di pietre vive"

di S. Ecc. Romano Rossi, Vescovo Emerito di Civita Castellana

"Avvicinandovi a Lui, pietra viva rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio
quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale,
per un sacerdozio santo e per offrire sacrifìci spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo."
1Pt 2, 4-5

 

PERCHE' UN PROGETTO PASTORALE DIOCESANO?

PROGETTO
La Chiesa, Corpo di Cristo, è composta di molte membra e svolge parecchie funzioni. È chiamata a trasmettere la Parola e la Grazia del Signore agli uomini di ogni luogo e di ogni tempo. Operare secondo un progetto significa avanzare non ciecamen-te, meccanicamente, ripetitivamente, con attività, iniziative, linguaggi, modalità di presenza sempre uguali. Significa, invece, individuare per ogni tempo e per ogni situazione modi di avvicinamento e di inserimento del Vangelo più opportuni pos-sibile in rapporto alla ricchezza del Deposito della fede, delle esigenze degli uomini, della mentalità dell'ambiente. Si tratta di tradurre e incarnare in istituzioni, attività, prassi personali e comunitarie il DONO DI DIO e metterlo alla concreta portata del popolo.
PASTORALE
Non si tratta di teologia, di diritto, di economia, ma degli stili e dei metodi con cui animare e promuovere concretamente e praticamente la vita della Chiesa come Popolo di Dio inviato al mondo perché Gesù Cristo possa essere riconosciuto e accolto come Signore e Pastore.
DIOCESANO
È nella Diocesi che si rende presente e visibile la Chiesa universale con tutta la ricchezza della Grazia del Signore. Ogni parrocchia è veramente Chiesa nella misura che vive in comu-nione e cammina al passo della Diocesi, secondo le indicazioni del Vescovo, Pastore a Nome del Signore di quella porzione del popolo di Dio.

PERCHE' IL "MOSAICO DI PIETRE VIVE"?

Siamo sollecitati e provocati da una società che non trova più nella Chiesa un riferimento significativo e credibile e che, soprattutto nelle generazioni più giovani, pare allontanarsi dalla vita secondo il Vangelo. Non serve a nulla lamentarsi del presente o rimpiangere il passato. Occorre anzitutto verificare se le nostre comunità cri-stiane siano sufficientemente vive, affidabili e propositive da poter testimoniare efficacemente il Signore Risorto nel nostro mondo.

Si tratta di sottoporre a revisione, sotto lo sguardo del Signore Risorto e nella forza del Suo Spirito, i nostri modi di essere cristiani, di essere Chiesa, di essere missionari nel nostro tempo, in questo ambiente. La Chiesa riparte davvero se riparte dal Vangelo e se riparte tutta insieme, o almeno con il numero maggiore possibile di battezzati-cresimati disponibili. Si tratta di ritrovare la freschezza degli inizi, sia a livello personale che a livello comunitario. E tuttavia non si riparte mai da zero. Abbiamo alle spalle, e fin dentro le vene, secoli di vita cristiana, di conoscenza della Rivelazione, di amore al Signore, di pratica della Legge di Dio, di mille forme di servizio ai poveri. Senza perdere niente del tanto buono che si è finora elaborato e costruito, dovremo cercare di affinare questi aspetti già presenti e vivi. Per tutti noi, comunque, al di là dei vari aspetti in cui si articola la nostra vita cristiana personale ed ecclesiale, l'argomento da cui ci sentiamo più direttamente, immediatamente e concretamente stuzzicati è quello della nostra vita comune nella Chiesa particolare, soprattutto in quella di cui facciamo da vicino.

Quali allora le principali caratteristiche di chi è chiamato a questo servizio? Senso di Dio, del suo Amore, del Suo primato nella vita dell'uomo; senso religioso dell'esistenza, Disponibilità di mettere il Signore e il Suo Regno al primo posto nella vita. Volontà di imparare, di crescere, di cambiare, di mettersi in discussione, di lasciarsi sempre plasmare e modellare dalla Parola del Signore e dalla testimonianza delle sorelle e dei fratelli nella fede. Cuore aperto al prossimo e disponibile a far spazio agli altri, a quelli di dentro e a quelli di fuori.

Il MOSAICO DI PIETRE VIVE deve essere motore e cuore della Parrocchia non attraverso l'imposizione dall'alto ma attraverso la proposta e l'ascolto dal basso, la via della amicizia, della capillarità, dei dialogo fra persona e persona, fra famiglia e famiglia ecc.