Casa Santa Teresa - Caprarola

La "CASA Santa TERESA" sorge a Caprarola, pittoresca cittadina della provincia di Viterbo sul versante est dei Monti Cimini, a 510 m. sul livello del mare.

Casa Santa Teresa è stata voluta dal Cardinale Alessandro Farnese e realizzato da Odoardo Farnese in soli tre anni (1621-1623).

Ad un tiro di sasso dal famoso Palazzo Farnese, opera del Vignola e vero gioiello d'arte rinascimentale, s'affaccia sulla vasta pianura in cui spicca il Monte Soratte.

Il progetto e la realizzazione di tutto il complesso è dell’Architetto Girolamo Rainaldi.

Per volontà del Cardinale la facciata della chiesa doveva essere esposta al nord e doveva creare un corpo unico che si evidenziasse dal quadrilatero di tutta la struttura, doveva guardare il paese a guardia del grande palazzo farnesino. L’architetto Francesco Paperelli, con la collaborazione preziosa di Mertino Longhi, affianca e spesso sostituisce il Rainaldi.

Il tutto è stato ricavato nello sbancamento della montagna tufacea così che la casa e la chiesa poggiano su una piattaforma di tufo compatto.

La costruzione ha due fasi. La prima fase è lo sbancamento della parte tufacea e livellamento del terreno per la costruzione, terreno conosciuto all’epoca come rifugio o grotta di San Silvestro. Seconda fase è l’inizio dei lavori nel 1621 e la costruzione del complesso che in soli tre anni, il 1 novembre 1623, avrà l’inaugurazione ufficiale.

 

La Chiesa

Originariamente dei Ss. Maria e Silvestro e attualmente di Santa Teresa, fu fondata nel 1621 per la munificenza del Cardinale Odoardo Farnese. Sia la facciata che l’interno, del primo periodo barocco, sono dovuti a Gerolamo Rainaldi (1570-1655), coadiuvato da martino Longhi il giovane (1602-1660).

L'interno è a pianta rettangolare, adorno di lesene ioniche. Il vano centrale ha ai lati due navatelle separate da arcate a tutto sesto chiuse da balaustre. Tutto in peperino grigio. Le tele di particolare valore: a sinistra di chi entra, San Silvestro Papa uccide il drago pestifero. Quadro a olio su tela. Ne è autore Giovanni Lanfranco, che eseguì I'opera tra il 1627 e il 1629, su commissione del Card. Odoardo Farnese. A destra di chi entra, Predicazione di Sant’Antonio. Quadro su tela a olio. La tela è di Alessandro Turchi detto I'Orbetto, nato nel 1581 a Verona, Perciò chiamato anche il Veronese, e morto a Roma nel 1650. L'opera fu eseguita dal 1627 al 1629, sempre su commissione del Card. Farnese. Sull'altare maggiore, La Vergine con il Bambino, I santi Teresa e Giuseppe. Quadro a olio su tela (m. 2,50x1,50). Il Card. Odoardo Farnese ne ordinò I'esecuzione, Proponendone anche il tema, al grande Guido Reni, nato a Bologna nel 1642. L'artista diede il meglio di se stesso in quest'opera. Le altre 4 tele, Poste sui confessionali e tutte ispirate a scene del Vecchio Testamento, sono attribuite al carmelitano fra' Luca di San Carlo, nato a Nevers nel 1642 e morto a Roma nel 1682. Sono di scuola fiamminga. 

Questo interno è un mirabile esempio di chiesa della Controriforma, studiata per centrare l’attenzione nell’Eucaristia sull’altare maggiore il quale, risultando separato da un artistico tramezzo in peperino riccamente lavorato, rimane illuminato posteriormente creando un grande effetto scenico.

Il tutto risulta come uno spazio solido, splendente e trionfante, anche per la corretta cura e la continua manutenzione a cui stata sottoposta del religiosi carmelitani per quasi 400 anni, della loro permanenza a Casa Santa Teresa.

L'androne della sacrestia' Grande tela a olio: Gesù servito da Angeli dopo la tentazione. Tema non molto comune, ma di autore ignoto. Fu donato dal card. Odoardo Farnese verso il 1625. Come furono donati i paramenti esposti, lavorati a mano. 

 

La sacrestia

Tutta in legno di noce. Di stile cinquecentesco, anche se eseguita nel 1600, è di rara eleganza. Non se ne conosce I'autore. Ricorrente il giglio farnesiano in bronzo dorato. Sulla parete di fondo, il quadro di' Ettore Ballerini (sec. XX): la Madonna con il Bambino e le sante Teresa d'Avila e Teresa di Lisieux.

La chiesa si fregia di un artistico campanile a vela ove sono appese due campane datate 1625.

 

Casa Santa Teresa e il suo interno

Il convento (Casa Santa Teresa) annesso, risulta edificato in contemporanea con la chiesa, durante il trascorrere degli anni (per la cronaca quasi 400 anni), ha subito molti sconvolgimenti che però non ne hanno cambiato radicalmente l’aspetto. Si tratta di una costruzione quadrangolare, con al centro il chiostro costruito sul tufo naturale e circondato da un vasto appezzamento di terra con varie coltivazioni, ampio parco.

Accorgimenti particolari da notare:

  • Casa Santa Teresa stata pensata per la contemplazione, sin dall’inizio e costruita in modo da favorire il raccoglimento e la meditazione. Anche tutti i locali al interno so distribuiti in modo che eventuali rumori non distraggano le persone dalla preghiera, la contemplazione e altre attività che edificano la persona nella sua vita spirituale.
  • A ovest i corridoi del piano terra, la scala e l’ascensore sono scavati totalmente nel tufo.
  • Interessante è notare che ogni piano ha la propria uscita all’esterno o ai giardini della casa.

Per molti anni Casa Santa Teresa stata destinata ad accogliere i religiosi, sacerdoti e studenti in formazione della comunità religiosa che nell’anno 2019, dopo quasi 400 anni, hanno dovuto lasciare per mancanza di personale.

Oggi Casa Santa Teresa è gestita dalla Diocesi di Civita Castellana, ed è destinata a casa di esercizi spirituali, campo parrocchiale-diocesani e ogni eventi dei movimenti ecclesiale.

Al piano terra troviamo la chiesa, la sacrestia, il refettori, e altre piccole sale di incontri. Troviamo il Refettorio e la cucina.
Al primo piano della casa, pur essendo un corpo solo, troviamo la sala di conferenza, altre salette di incontri e alcune stanze divise nei diversi corridoi.
Al secondo piano troviamo un lungo corridoi con delle stanze, una sala che fa di sagrestia interna e la cappella dedicata alla Madonna del Carmine.

 

L’esterno della casa

In basso dalla parete tufacea sono state ricavate delle grotte, all’inizio destinate alle attività della comunità religiosa e le sue necessità, ad esempio rimessa del fieno, un’altra come stalla, un’altra come rimessa del calesse o delle barrozze e una che è meravigliosa come cantina.

 

La fornitura dell’acqua

Il Cardinale Farnese ha voluto che la comunità religiosa avessero l’acqua farnesiana direttamente dal Palazzo e così si sono scavate tre cisterne: una sotto la montagna, la seconda nella parete tufacea a destra (2° piano) e l’altra a sinistra (1°piano) che alimentate dall’acqua farnesiana hanno garantito per caduta l’acqua per la casa e per i giardini adiacente. 
 

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