Passio Christi Marco Frisina Ronciglione 8.04.2022

Passio Christi Marco Frisina Ronciglione 8.04.2022
Video: https://youtu.be/U-dAVl_1x-k Testo oratorio: Passio Christi Contemplando la Passione di Cristo Un itinerario spirituale sulla via dell’amore Lunedì Il Corpo 1. Prologo - La Cena (Lc 22,14-23) Durante il preludio strumentale dal buio emerge gradualmente al centro della scena un’ampia sala. E’ disadorna, ma sembra coinvolgere in un abbraccio tutto il teatro. Là dove è possibile potrebbe essere posta al centro del pubblico, in uno spazio centrale, tra gli spettatori. La mensa è sul pavimento. Uno ad uno gli Apostoli arrivano e si siedono in cerchio. Per ultimo arriva Gesù, lentamente, pensoso, li abbraccia uno ad uno come in un addio, poi si siede in mezzo a loro.) Gesù prende un grande pane, lo spezza e lo distribuisce tra tutti. CORO: Hoc est corpus meum, quod pro vobis datur. Hoc facite in meam commemorationem. Prende il calice, prega un momento in silenzio, poi lo offre ai discepoli. CORO: Hic calix novum testamentum est in sanguine meo, qui pro vobis funditur. Gesù si alza e sembra avviarsi da solo, Pietro, Giacomo e Giovanni lo seguono e poi anche gli altri a distanza. Tutti sembrano smarriti e confusi. Noi seguiamo Gesù che si sposta verso il luogo deputato a rappresentare il Getsemani. ***** Nel Getsemani 2. Getsemani (Mc 14,32-42) NARR: Giunsero in un podere chiamato Getsemani. Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù si volta verso Pietro, Giacomo e Giovanni, quasi chiedendo loro aiuto e conforto. C. La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate. ANGELI: Kyrie eleison. Gesù va un po' innanzi, poi cade a terra e prega intensamente. C. Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu. ANGELI: Christe eleison. Gesù torna dai discepoli ma li trova addormentati. Si rivolge a Pietro dopo averlo scosso dal suo sonno. C. Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole. Gesù si allontana di nuovo a pregare. ANGELI: Kyrie eleison. Salvator mundi. Miserere nobis. C. Ecco, io vengo… la tua legge è nel profondo del mio cuore. (Sal 40,9) Abba, Padre! ANGELI: Kyrie eleison. Salvator mundi. Miserere nobis. Poi torna di nuovo e li trova addormentati. Li scuote ancora, ma i loro occhi sono pesanti, non riescono a scuotersi dal loro torpore. C. Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino. L’arresto (Mt 26,47-56) Dal fondo del teatro, tutt’intorno al pubblico, una turba con spade e bastoni si avvicina al centro della scena dov’è Gesù: li conduce Giuda. I discepoli si svegliano e si avvicinano al maestro. Giuda si avvicina a Gesù e lo bacia. NARR: Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!". E subito si avvicinò a Gesù GIUDA: Salve, Rabbì! ANGELI e CORO: Kyrie eleison. C. Amico, per questo sei qui! La turba avanza e mette le mani addosso a Gesù. Pietro reagisce sfila una spada la estrae, colpisce un servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. NARR: Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. C. Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire? Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti. NARR: Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono. Tutti i discepoli fuggono impauriti. Mentre Gesù viene portato via violentemente dai soldati, seguito dalla folla inferocita, Giuda rimane da solo per un po’, è interdetto e confuso. Poi lentamente si incammina anche lui. Martedì I discepoli 3. Il Sinedrio (Mt 26,57-67) La turba conduce Gesù dal sommo sacerdote Caifa, presso di lui sono riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro lo segue, da lontano; entra e si siede fra i servi. Anche Giuda, appartato, segue l’evolversi degli eventi. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio presentano due falsi testimoni. NARR: Quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione. I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due: I e II TESTIMONE: Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni.” Il sommo sacerdote si alza. CAIFA: Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te? Gesù tace. CAIFA: Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio. 64 C. Tu l'hai detto, anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo. Allora il sommo sacerdote, con gesto teatrale, si straccia le vesti. CAIFA: Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». CORO: È reo di morte! Tutti si avvicinano a Gesù, cominciano a sputargli addosso e a percuoterlo, altri lo schiaffeggiano. NARR: Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano… CORO: Fa' il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito? Giuda fugge via disperato. 4. Rinnegamenti di Pietro (Lc 22,54-62) NARR: Pietro!… Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.. Una donna si avvicina a Pietro. DONNA: Anche questi era con lui. PIETRO: O donna, non lo conosco! Un uomo si avvicina a Pietro e grida a tutti. UOMO 1: Anche tu sei uno di loro! PIETRO: O uomo, non lo sono! Un altro si avvicina a Pietro, terrorizzato. La folla si stringe sempre più intorno a lui. UOMO 2: In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo. PIETRO: O uomo, non so quello che dici. Nel medesimo istante un gallo canta. Gesù, trascinato dalla folla si ferma un attimo e si volta guardando Pietro. Tutto sembra fermarsi per qualche istante. NARR: E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte". CORO: Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. NARR: E, uscito, pianse amaramente. Pietro è disperato, si apparta piangendo amaramente. 5. Pianto di Pietro I tuoi occhi, nel mio cuore, due fiaccole ardenti che svelano le mie tenebre, ed io annego in tanta luce d’amore, soffro per l’infinita dolcezza di uno sguardo. Le mie lacrime irrighino il mio cuore inaridito e rinasca, nuovamente vivo. Il mio pianto consoli la mia anima ed essa ritrovi la via che mi riconduca a Te, Signore. Fammi tornare ed io ritornerò. 6. Rimorso di Giuda (Mt 27,1-10) E’ il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riuniscono a consiglio contro Gesù per farlo morire. Giuda preso dal rimorso, riporta le trenta monete d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani. NARR: Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani. GIUDA: Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente. SACERDOTI ed ANZIANI: A noi che importa? Pensaci tu! Giuda si allontana. Entra nel tempio e getta le monete d'argento sul pavimento, è disperato. Poi si allontana e va ad impiccarsi. I capi dei sacerdoti, entrano nel tempio, e raccolgono le monete. SACERDOTI ed ANZIANI: Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue. ***** Il processo 7. Pilato Davanti a Pilato (Gv 18,28-32) Gesù viene condotto in catene dalla casa di Caifa nel pretorio. E’ l'alba. I sacerdoti e gli anziani non vogliono entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato esce verso di loro. NARR: Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. PILATO: Che accusa portate contro quest'uomo? SACERDOTI ed ANZIANI: Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato. PILATO: Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge! CORO SACERDOTI ed ANZIANI: A noi non è consentito mettere a morte nessuno. La moglie di Pilato (Mt 27,19) Pilato è perplesso. Giunge la moglie che gli si avvicina e parla con lui in privato. MOGLIE DI PILATO: Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua. Cos’è la verità (Gv 18,33-38) Pilato allora rientra nel pretorio, fa chiamare Gesù. Gesù entra, le mani legate ma con aria solenne. PILATO: Tu sei il re dei Giudei? C. Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto? PILATO: Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto? C. Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù". PILATO: Dunque tu sei re? C. Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. PILATO: Quid est veritas? Pilato è turbato. Torna dai sacerdoti e dagli anziani. PILATO: Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete che io vi liberi il re dei Giudei? CORO: Non costui, ma Barabba!” 8. La flagellazione (Gv 19,1-5) Pilato consegna Gesù ai soldati per farlo flagellare. Gesù viene preso e colpito con 39 colpi, secondo la Legge. Al termine, i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela pongono sul capo e gli mettono addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano, insultandolo: SOLDATI: Salve, re dei Giudei! Geù è schiaffeggiato, sputato, insultato. Pilato uscì fuori di nuovo verso il popolo: PILATO: Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. PILATO: Ecco l'uomo! CORO: Crocifiggilo! Crocifiggilo! 9. O Visage-Aria di Maddalena Pilato rientra con Gesù nel pretorio. Nascosta tra la folla Maria Maddalena, insieme ad altre donne, cerca disperatamente di fermare il grido feroce che si alza contro Gesù, ma invano. Poi, come se tutto sparisse intorno a lei, si ferma contemplando nel suo cuore il volto di Cristo. Ô Visage plus beau que les lis et les roses du printemps, Vous n'êtes pas caché à nos yeux ! Les larmes qui voilent Votre divin regard nous apparaissent comme des diamants précieux que nous voulons recueillir, afin d'acheter, avec leur valeur infinie, les âmes de nos frères. De Votre bouche adorée, nous avons entendu la plainte amoureuse. … ANGELI: Jesu dulcis memoria Dans vera cordis gaudia Sed super mel et omnia Jesu dulcis praesentia. Ô Face chérie de Jésus ! En attendant le jour éternel, où nous contemplerons Votre gloire infinie, notre unique désir est de charmer Vos yeux divins, en cachant aussi notre visage, afin qu'ici-bas personne ne puisse nous reconnaître ... Votre regard voilé, voilà notre ciel, ô Jésus ! Ainsi soit-il. (S. Teresa di Lisieux) ANGELI: Nil canitur suavius nil auditur iucundius, nil cogitatur dulcius quam Jesu Dei Filius. [O Volto più bello dei gigli e delle rose primaverili! Tu non sei nascosto per i nostri occhi! Le lacrime che bagnano il tuo Sguardo Divino ci sembrano preziosi diamanti che vogliamo raccogliere, per comprare, col loro infinito valore, le anime dei nostri fratelli. Abbiamo udito l'amoroso lamento della tua Bocca Adorata. Comprendendo che la sete che ti brucia è sete d'Amore, vorremmo possedere un Amore infinito per poterti dissetare… ANGELI: Jesu dulcis memoria Dans vera cordis gaudia Sed super mel et omnia Jesu dulcis praesentia. O caro Volto di Gesù! Aspettando il giorno eterno in cui contempleremo la tua Gloria infinita, il nostro unico desiderio è di far gioire i tuoi Occhi Divini, nascondendo anche il nostro viso, affinché quaggiù nessuno possa riconoscerci... Il tuo Volto velato è il nostro Cielo, o Gesù!... ANGELI: Nil canitur suavius nil auditur iucundius, nil cogitatur dulcius quam Jesu Dei Filius. ] Mercoledì La Via della Croce 10. La condanna (Gv 19,12-16) Lentamente tutto riprende intorno a lei e la folla ricomincia a gridare. Pilato esce nuovamente dal Pretorio. CORO: Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare. Pilato fa condurre fuori Gesù e siede in tribunale, PILATO: Ecco il vostro re!. CORO: Via! Via! Crocifiggilo! PILATO: Metterò in croce il vostro re? CORO: Non abbiamo altro re che Cesare. 1 Pilato consegna Gesù ai Sacerdoti e agli anziani. CORO: Crocifiggilo! 11. Sulla via del Calvario (Lc 23,26-32) Una processione lenta si avvia dal fondo del teatro: è Gesù che porta la sua Croce verso il Golgotha. Intorno a lui, nella folla c’è chi insulta, chi piange, chi impreca, chi prega. Maria Maddalena, Maria Madre di Gesù e altre donne cercano di avvicinarlo. NARR: Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. C. Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?". Il Cireneo (Mc 15,21-23) NARR: Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Il Centurione costringe un uomo che viene dalla campagna (Simone di Cirene) a portare la croce di Gesù. Dapprima l’uomo rifiuta con orrore ma poi, preso da compassione si avvicina a Gesù e accetta di aiutarlo. L’azione si ferma improvvisamente mentre Simone medita il momento. 12. He never spoke-Aria del Cireneo He never spoke a word to me, and yet He called my name; he never gave a sign to me, and yet I knew and came. At first I said, "I will not bear his cross upon my back; he only seeks to place it there because my skin is black." But He was dying for a dream, and He was very meek, and in His eyes there shone a gleam men journey far to seek. It was Himself my pity bought; I did for Christ alone what all of Rome could not have wrought with bruise of lash or stone. (Countee Cullen) [Egli non mi disse una parola, eppure mi chiamò per nome; egli non mi fece neppure un cenno, eppure io capii e venni. Dapprima dissi: «Non voglio portare la sua croce sulla mia schiena; egli vuole caricarmela addosso solo perché la mia pelle è nera ». Ma Egli moriva per un sogno ed era molto mite, e nei suoi occhi splendeva una luce che gli uomini fanno molta strada per trovare, fu Lui a conquistare la mia pietà; lo feci solamente per Cristo ciò che tutta Roma non avrebbe potuto ottenere coprendomi di lividi, a frustate, a sassate. da «Poesia negra di Countee Cullen. ] Gesù e il Cireneo riprendono il loro cammino verso il luogo della crocifissione mentre immagini di dolore e di sofferenza, di oppressione e di povertà si succedono a indicare i nuovi Cirenei che sono costretti a portare la Croce di Cristo. ***** Il Golgota 13. La Crocifissione (Lc 23,33-38) Giungono al Golgotha e Gesù e i due ladroni vengono crocifissi. NARR: Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano. ANGELI e CORO: Aghiòs o Theòs, Sanctus Deus. Aghiòs Iskyròs, Sanctus fortis. Aghiòs athanatòs, Sanctus immortalis. Eleison imàs, Miserere nobis. C. Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. Alcuni soldati si dividono le sue vesti, tirandole a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridono. CORO: Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto. Anche i soldati lo deridono, gli si accostano per porgergli dell'aceto. CORO: Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso. ANGELI: Salvator mundi. Miserere. Sulla sommità della croce viene appesa la scritta: Il Re dei Giudei. 14. Il buon ladrone (Lc 23,39-43) Uno dei malfattori appesi alla croce lo insulta. LADRONE: Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi! BUON LADRONE: Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male. Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno. C. In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso. 15. Proč, neporočnoe viden’e - Giuda e Pietro (duetto) Tra la folla, appartato, c’è Giuda. Ha udito le parole di Gesù e ne sente tutto il dolore che ruggisce nel suo cuore. Tutto si concentra su di lui. GIUDA Proč, neporočnoe viden’e, ujdi, ne muč’ bol’nuju grud’!... Daj chot’ na čas, chot’ na mgnoven’e Ne žit’… ne pomnit’, otdochnut’… Smotri: predatel’ tvoj rydaet U nog tvoich… O, poščadi! Tvoj vzor mne dušu razryvaet… Ujdi… isčezni… ne gljadi!... Ty vidiš’: ja gotov slezamimoy poceluj kovarnyj smyt’… O, daj minuvšee zabyt’, daj dušu oblegčit’ mol’bami… ty Bog… Ty možeš’ vce prostit’! ……………….. Mne net poščady, net proščenija!” Kuda ujti ot černych dum? Kuda bežat ot nakazan’ja? Ustala grud’, isterzan um, v duše – mjatežnye stradan’ja. Bezmolvno v tišine nočnoj, kak izvajan’e, bez dvižen’ja, vce tot že prizrak rokovoj Stoit zalogom osužden’ja. PIETRO “Via, o immacolata visione, fuggi, non tormentare questo petto malato! Dammi almeno un’ora, almeno un attimo per non vivere… non ricordare… per riposare… Guarda: il tuo traditore piange ai tuoi piedi… abbi pieta! Il tuo sguardo mi frantuma l’anima… Vattene, sparisci, non guardare!... Tu lo vedi: io sono pronto con le lacrime a cancellare il mio perfido bacio… Oh, dammi di dimenticare il passato, dai all’anima di alleggerire con le suppliche! Tu sei Dio, tu puoi perdonare tutto! ……………………… [Per me non c’è remissione, non c’è perdono! Dove fuggire dai pensieri oscuri? Dove scappare dal castigo? Il petto è stanco, la mente sanguinante, nell’anima- una sofferenza agitata. Silenzioso, nel silenzio della notte, come una scultura, immobile, tutto è come un fantasma fatale diventa il regno della condanna.] (da: Iuda di S. Nadson, 1879) Fammi tornare, ed io ritornerò. Giovedì La madre e il Figlio 16. Gesù e sua madre (Gv 19,25-27) Presso la croce di Gesù c’è sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù vede la madre e accanto a lei il discepolo che egli ama. NARR: Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse: C. Donna, ecco tuo figlio! C. Ecco tua madre! ANGELI: Mater Ecclesiae, mundi spes, ora pro nobis. NARR: E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. 17. La morte (Mt 27,45-54) (Lc 23,44-46) (Gv 19,28-30) Il cielo si oscura, scendono le tenebre. Gesù grida a gran voce: NARR: Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. C. «Elì, Elì, lemà sabactàni?», ANGELI: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». CORO: Costui chiama Elia. Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo. C. Padre, nelle tue mani affido il mio spirito. ANGELI: A ligno regnat Deus. C. Ho sete. I soldati prendono una spugno imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostano alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù dice: C. Consummatum est. E, chinato il capo, consegna lo spirito. CORO e ANGELI: Amen. NARR: Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. Il velo del tempio si squarcia in due, da cima a fondo, la terra trema, le rocce si spezzano, i sepolcri si aprono e molti corpi di santi risuscitano.. 18. La lancia (Gv 19,31-37) NARR: Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Uno dei soldati (Longino) con una lancia gli colpisce il fianco, e subito ne esce sangue e acqua. ANGELI: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. 19. Cordero blanco del Señor - Aria del Longino e Deposizione Il Longino rimane come pietrificato e ammirato. LONGINO: Cordero blanco del Señor, que quitas los pecados del mundo y que restañas la sangre de Cain con la que corre de tu hendido costado, es mansedumbre divina la blancura de tu cuerpo, resignación la luz del foco ardiente de tu fiel corazón: que eres hoguera que a la ciudad toda de Dios alumbra. ANGELI e CORO: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, Miserere nobis. Dame, Señor, que cuando al fin vaya perdido A salir de esta noche tenebrosa En que soñando el corazón se acorcha, me entre en el claro día que non acaba, fijos mis ojos de tu blanco cuerpo, Hijo del Hombre, Humanidad completa, en la increada luz que nunca muere; mis ojos fijos en tus ojos, Cristo, mi mirada anegada en Ti, Señor! ANGELI e CORO: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, Dona nobis pacem. (da: “El Cristo de Velasquez”, XVI, Oración final, di M. de Unamuno) [Agnello bianco del Signore, che togli i peccati del mondo e che ristagni il sangue di Caino con quel sangue che il tuo costato riga, è mansueta divinità il candore del tuo corpo, rassegnazione la luce dell’ardore del tuo fedele cuore: perché sei rogo che la città di Dio tutta rischiara. ANGELI E CORO: Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Dammi, Signore, che quando alfine vagherò sperduto uscendo dalla notte tenebrosa ove sognando il cuore s’impaura, entri nel chiaro giorno sconfinato, con gli occhi fissi sul tuo bianco corpo, Figlio dell’Uomo, Umanità perfetta, nell’increata luce che non muore; gli occhi, Signore, fissi nei tuoi occhi, e in Te, Cristo, perduto il guardo mio!] LONGINO e CORO: Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! Il corpo viene preso e deposto dolcemente dalla Croce da Giovanni, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo per poi essere donato a Maria. ***** Il seme e il suo frutto 20. Vedo le tue mani - Aria di Maria Vedo le tue mani, ali trafitte, ombra per i poveri, carezze per i malati. Ecco, le mie mani, trafitte con te, con te legate nel dolore del mondo. Vedo i tuoi piedi, messaggeri di gioia, inchiodati, trafitti, fermati dall’odio; i miei piedi si fermano, inchiodati con te. Vedo la tua corona, dai fiori scarlatti, di sangue intrecciata, fiorita di spine, è questa la tua ghirlanda di nozze? Sento la tua lancia penetrare il mio petto, sento quella lama ferirmi le viscere. Dolori di parto mi scuotono, molti figli s’agitano in me. Per il Figlio che muore molti figli rinascono, in un parto di dolore io rigenero il mondo. CORO: Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrymosa dum pendebat filium. Eia Mater, fons amoris me sentire vim doloris fac ut tecum lugeam. 21. La sepoltura e Finale (Lc 23,50-56) Il corpo di Gesù viene avvolto in fasce da Maria (come fa la madre con il suo bambino). Poi viene deposto nel sepolcro. Tutti si allontanano. Rimangono solo le donne, Maria e Maddalena, Giovanni e il Longino. NARR: Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù CORO: Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e veritiero, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue contro gli abitanti della terra? (Ap 6,10) O Signore, rendi giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Libera i prigionieri, ridona la vista ai ciechi. Rialza chi è caduto. Il Signore ama i giusti, protegge i forestieri, sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. (Sal 146, 7-9) MARIA, MADDALENA, CIRENEO, LONGINO, PIETRO, GIUDA, CORO: Christus factus est pro nobis oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis. Propter quod Deus exaltavit illum, et dedit illi nomen, quod est super omne nomen. Durante quest’ultimo canto vivremo il passaggio dalla notte del sabato all’alba del Primo giorno. Al termine del crescendo luminoso: ANGELI: Amen.
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